Questo che avrete tra le mani - semmai deciderete di leggerlo - è un libro che sa di umanità, di carne.
Cos’è un medico al di là della sua professione, dell’atto intendo? E’ un punto di vista. 
Jean è e fa il medico di base in una cittadina francese. Ogni giorno il suo studio e la sua sala di attesa si popolano delle persone più disparate: giovani e anziani, chi ha una recidiva e chi non sa più come nascondere le ferite. Lo studio è un luogo sicuro, per tutti. Il racconto è un lungo flusso di coscienza, riflessioni, poesia, episodi, umanità propria e altrui.
La sensibilità nel cogliere aspetti insignificanti e tradurli in immagini e sensazioni, la semplicità con cui racconta la sua comunità che è quella di tutti gli essere umani, solo che non lo sappiamo. Nella vita di ognuno di noi c’è una signora Moreno e un signor Soares di cui ignoriamo l’esistenza. Sapere cosa si cela dietro le migliaia di porte che compongono il nostro quartiere è un'esperienza meravigliosa e umana allo stesso tempo. Personalmente mi sono messa alla ricerca della “mia” signora Chadid, la quale ride per non raccontare mai ciò che non funziona.
Elisabetta
 
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