Un libro che ha più di sei mesi dall’uscita non è considerato una novità editoriale. Se per un momento si abbandona la FOMO alla recensione dell’ultima uscita, voglio essere tra i primi nel "repêchage" di questa perla narrativa.
Come di consueto non vi svelerò la trama, ma vi darò motivi validi per sceglierlo come prossima lettura.
Primo è scritto benissimo, con una prosa incalzante e non sensazionalistica.
Secondo, un'ambientazione ben ricostruita, in cui il momento narrativo principale è la metà del XIX secolo a Salem, negli Stati Uniti. C'è anche un buon equilibrio con l'episodio ben noto di quello che è passato alla storia come il processo alle streghe di Salem, avvenuto a metà del '600.
Ovviamente, appurare la verità non era nelle loro intenzioni.
Il clima di terrore che le guerre di religione e la cultura dell’odio per il diverso ha attraversato l’oceano arrivando a punte di isteria collettiva notevoli.
La figura vincente è quella della protagonista Isobel, in cui è facile immedesimarsi.
Con strepitosa inventiva Laurie Lico Albanese ci regala il ritratto della musa immaginaria che avrebbe ispirato a Hawthorne la protagonista di “La lettera scarlatta”.
Strepitoso il finale che getta le basi per gli interrogativi che ognuno di noi oggi potrebbe porsi, io ancora non ho trovato una risposta.
Elisabetta