Povere creature! - Alasdair Gray, Safarà

Ammetto di aver fatto ciò che solitamente si sconsiglia: ho visto il film
prima di aver letto il libro. Questa volta però le due produzioni viaggiano in
parallelo con la stessa intensità , tale che l’una non pregiudichi l’altra , anzi.
Vista la ricchezza del film, mi aspettavo un romanzo cervellotico in cui il
senso sarebbe stato soffocato da una forma ricercata che l’avrebbe
appesantito. Per fortuna, così non è.
Prosa scorrevole, storia avvincente, personaggi caratterizzati senza eccessi,
tutto ciò lascia ampio spazio all’immaginazione.
Il misto tra romanticismo e orrore ne fa senza dubbio un romanzo gotico,
tanto da esser stato paragonato alla versione femminile di Frankenstein. Il
paragone è semplice, tuttavia io ci leggo anche una versione gotica di uno
dei miei romanzi preferiti, ossia Pinocchio.
Bella come il burattino nasce dal desiderio di un padre, sono controllati dai
loro istinti e si fanno manovrare dalle persone attorno a loro. Da questo
giogo imparano a conoscere il mondo, a valutarlo, creando una scala di
valori volta a scindere il bene dal male. Evolvono fino a diventare persone
"vere", nel senso di dotate di pensiero autonomo.
Si dice che i migliori esteti siano i bambini perché prendono le cose per ciò
che sono senza la sovrastruttura del significato né tanto meno del
significante. L’assenza di giudizio e di convenzioni sociali nell’evoluzione di
Bella é uno spunto interessante non solo per le giovani donne, ma per tutti.
L’amore di McCandless dimostra per Bella, osservando la sua evoluzione ,
capendo intimamente che ogni sua espressione si cela la sua Bellezza, è
quanto di meglio si possa auspicare per sé e per gli altri.
Elisabetta