Maniac - Benjamìn Labatut

Sono giunta alla quasi certezza che l'esponente n in algebra sia stato concepito senza tenere conto della sua applicazione nel campo dell’antropologia, ossia quello della natura contraddittoria che muove il nostro comportamento. Il mio praticamente sempre.
Nonostante le pile di libri che giacciono sulla scrivania e transumano tra lì e il comodino, non ho avuto la benché minima esitazione a immergermi nella lettura di “Maniac” di Benjamin Labatut. L'opera precedente fu una folgorazione tanto da meritarsi un posto di rilievo nel nostro scaffale dei consigliati - premi blasonati, scansatevi -.
Nonostante io sostenga da tempo di non leggere più di un'opera di un autore, dal lato pratico questo non avviene perché desideravo capire se quest'uomo fosse un caso o l’opera casuale.
Confermo che è davvero bravo: la sua prosa arpiona, si evince un lavoro documentale rigoroso e profondo, ma quel che lo rende a mio giudizio straordinario è la costruzione, la combinazione degli argomenti, l'articolazione dei momenti salienti che ruotano intorno a John von Neumann .
Non leggetelo perché siete appassionati di matematica o di fisica, leggetelo per lasciarvi affascinare.

E.