La grande abbuffata, pt. 1: Antipasti Misti

Un po' di romanzi, qualche saggio, biografie romanzate e realtà che avrebbero potuto essere, senza dimenticare sia autori italiani sia stranieri.
Per una grande abbuffata il pasto deve essere equilibrato, senza correre a ingozzarsi, il troppo stroppia.


  • Milwaukee Blues - Louis-Philippe Dalembert, Sellerio

Il proprietario pachistano di un minimarket compone il numero di emergenza 911 perché ha incassato dei soldi falsi da un cliente. Siamo nel quartiere nero di Franklin Heights, nell’area nord di Milwaukee. Quel cliente si chiama Emmett, e morirà poco dopo, soffocato per mano della polizia che è venuta ad arrestarlo. Da quel momento il gestore del negozio non riesce più a dormire, è tormentato dagli incubi, non avrebbe dovuto fare quella telefonata, ma ormai è tardi. Un romanzo corale, finalista al Premio Goncourt 2021.
Una morte violenta, per mano della polizia. Un evento che ha toccato il mondo intero e avviato una rivoluzione.

  • Ridondanze - Paolo Morelli, Exòrma

Nel rione romano di Testaccio, luogo gravido di Storia, resiste quell’attitudine a raccontare storie, minute ma sempre travolgenti e per lo più comiche, capace di mettere in moto il cuore pulsante del pensiero umano: la fantasia. Considerata ormai come l’infanzia del pensiero, ne è invece l’originaria pienezza, il ponte, il primo tramite tra il noto e l’ignoto, tra quello che crediamo di sapere e l’enigmatico che non riusciamo a spiegarci. Con ogni evidenza, dice Morelli, la fantasia sta sparendo dalla faccia della terra, sostituita dall’immaginazione calcolata e meccanica. E così, uno scrittore solitario si mette in ascolto per salvare, per trasmettere, raccontando a sua volta quello che ha ascoltato, in quella specie di conversazione universale che è la letteratura.

  • La porta del non ritorno - David Diop, Neri Pozza

La porta del non ritorno esiste. Il suo perimetro è l’isola di Gorée, lembo di terra al largo del Senegal, da cui partivano le rotte di uomini, donne e bambini verso il destino che uomini bianchi avevano decretato per loro: la schiavitù. Diop, autore franco-senegalese, immerge i lettori in un impietoso passato attraverso la storia di Michel Adanson, botanico francese realmente esistito. E’ il 1750 quando lo studioso arriva in Senegal per scoprire nuove forme di flora e di fauna e, invece, incontra popoli, tribù, villaggi, tradizioni, e uno spettro di umanità che la sua cultura aveva categorizzato come inferiori.
Affascinato dalla cultura


  • L'isola delle volpi azzurre - , Nutirmenti

La storia della spedizione scientifica più grande, più lunga e meglio finanziata di tutti i tempi. Guidata dal danese Vitus Bering, esplorò il passaggio fra la Russia e il Nord America, con un esito trionfale e tragico allo stesso tempo. Non era mai stata raccontata per intero, fino ad ora. La Grande spedizione, nota anche come Seconda spedizione in Kamčhatka o la Grande spedizione del Nord, da San Pietroburgo attraverso la Siberia fino alla costa del Nord America. Gli obiettivi scientifici includevano lo studio di flora, fauna e minerali, nonché la verifica di ipotesi stravaganti sui popoli siberiani. Un'incredibile storia d'avventura, di vita vera, un grande racconto di ambizioni personali e culturali, orrori gotici inimmaginabili, resistenza e ingegnosità di fronte alle avversità.

  • La correzione del mondo - Davide , Einaudi

Mentre i reazionari soffiano sul fuoco del complottismo vittimista che rende tutto un attacco al loro stile di vita, i romanzi di Roald Dahl vengono corretti prima di essere ripubblicati, un videogioco di Harry Potter è accusato di danneggiare un’intera «comunità di esseri umani» e i cartoni animati della nostra infanzia sono tacciati di «cultura dello stupro». Perché all’improvviso siamo diventati sensibili a certi temi? E perché la dimensione politica è stata soppiantata da divisioni settarie, rituali di espiazione e gare per diventare portavoce online di istanze appiattite?
Un atlante polifonico per orientarsi nelle complesse trasformazioni sociali, linguistiche e comunicative di quest’epoca senza soccombere all’incomunicabilità.


Elisabetta