Febbre - Jonathan Bazzi

L'unico cap che ricordo, di tutte le case che ho cambiato negli anni, è il 20089.
Resterò per sempre in via Giacinto 10, al capolinea del 15.
Con la paura che arrivino i maschi.

"Febbre" è un romanzo autobiografico atipico.
Normalmente, le autobiografie vengono scritte al culmine o al termine di una carriera, mentre per Jonathan Bazzi rappresenta la prima impresa letteraria. In questo caso, l'autobiografia non funge da celebrazione delle proprie imprese, ma più come uno specchio di ricordi. Per chi è nato negli anni Ottanta in periferia, il dolore e le disillusioni raccontate avranno il sapore delle merendine confezionate di quando erano bambini.
La scrittura, così come il ritmo narrativo, è semplice, fresca e disarmante allo stesso tempo. La naturalezza con cui Bazzi racconta i diversi gradi di dolore della sua breve esistenza, gratta via ogni patina di pietismo per quello che per molti potrebbe essere l'ennesimo romanzo su un omosessuale che scopre di avere l'AIDS. Candidato al Premio Strega 2020, Febbre rappresenta un punto di vista nuovo nel panorama della narrativa italiana contemporanea.



Consigliato per chi la periferia ce l'ha nel sangue e per chi non ha idea di cosa significhi esistere ai margini della consuetudine.