Di corvi e cornacchie - Britta Teckentrup

Che libro straordinario!
In primo luogo, sfata credenze ataviche: “negher cume un scurbatt” (nero come un corvo), si dice in milanese – ma è falso, i corvi e le cornacchie sono di mille colori, lo sapevate? E poi compie la magia di riconciliarci con queste incredibili creature alate nonostante ci abbiano devastato i vasi di fiori sul balcone, nostro ultimo tentativo di difesa contro il cemento imperante.
Il libro racconta dei membri della famiglia dei corvidi come farebbe un poeta: non solo perché si apre con una “Ode alla cornacchia”, ma anche perché le illustrazioni sono di una bellezza che toglie il fiato e riempie il cuore di mille suggestioni. In effetti, il corvo è un animale caro a chi ama lasciarsi suggestionare, cioè gli artisti, i narratori, gli scrittori: così, se prima impariamo a conoscere i pennuti da un punto di vista scientifico (le varie specie, le loro abitudini, il oro linguaggio, la capacità di apprendimento…), poi scopriamo il loro ruolo nei miti e nelle leggende che ci accompagnano da millenni a tutte le latitudini, e certo non potevano mancare alcuni brani della letteratura mondiale che dai corvi è sempre stata affascinata (mica solo E. A. Poe!)
Nelle riflessioni finali, poi, lo stormo di corvi che riempie il cielo di questo libro ci sussurra parole di somiglianze nascoste che sono una vera sorpresa.
Insomma: una meraviglia che incanta i lettori di ogni età e con stupore demolisce qualche pregiudizio. Cosa volete di più?